Episodi saltati, ordine sfalsato, soppressioni e proiezioni a casaccio: tutti copyright della TV italiana. E non solo le serie più "di nicchia" subiscono questo trattamento, anche quelle considerate "di serie A" (per quanto opinabile sia il giudizio) che magari quando ci si rende conto di aver sbagliato rete vengono prontamente spostate. (Celebre fu il caso del Dottor House, che a fine stagione Mediaset si rese conto che il botto di ascolti era sprecato per Italia1 in seconda serata, così a 3 episodi dalla fine lo spostò su Canale5 in prima serata, iniziando poi repliche a casaccio. E parliamo di un prodotto all'epoca di punta)
Chi prepara i palinsesti pensa a mille cose, tranne agli spettatori, che non contano assolutamente nulla. E questo è andato avanti per decenni prima che l'avvento di internet creasse un fenomeno che le reti televisive considerano nefando e orripilante: ora gli spettatori sono INFORMATI. Cosa c'è di peggio di un consumatore che SA quello che vuole consumare? Orrore!
Adesso non si possono più trasmettere a casaccio i telefilm, cominciando dalla quinta stagione per passare alla seconda, con personaggi che spariscono e riappaiono; ora non si possono più tagliare gli episodi finali, solo perché magari cascano di lunedì e non va bene; ora non si possono più sparare tramette manomesse per mascherare casini di programmazione: ora con un gesto chiunque può essere informato su ogni puntata di ogni serie di ogni telefilm: quale peggior incubo per le TV italiane, che dagli anni Ottanta campano stuprando le serie televisive?
Chiudo con il caso della seconda stagione di "The Practice", lo stupendo legal thriller che in quella seconda stagione inserì un personaggio nuovo che probabilmente non piacque alle reti italiane. Fatto sta che di quella stagione vennero trasmessi prima tutti gli episodi SENZA quel personaggio, poi alla fine ammucchiarono insieme quelli CON il personaggio. Trattandosi di una serie di casi legali ed essendo il pesonaggio un'agguerrita procuratrice distrettuale, capite che il marasma fu epocale
L.