La misteriosa morte di Ippolito Nievo


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SherlockMagazine
«Investigatore»
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MessaggioInviato: Lun Nov 19, 2012 2:56 pm    Oggetto: La misteriosa morte di Ippolito Nievo   

La misteriosa morte di Ippolito Nievo

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Fausta Samaritani
«Ospite»

MessaggioInviato: Lun Nov 19, 2012 2:56 pm    Oggetto: Morte di Nievo   

"Ippolito Nievo in qualità di intendente". Non è esatto. Nievo fu aggregato come semplice soldato all'Intendenza, a Talamone. A Palermo, a fine giugno 1860, (i borbonici avevano completato il 20 giugno l'evacuamento della città) fu proposto dall'Intendente generale Giovanni Acerbi a capitano e a vice Intendente (carica che ricoprì fino all'ultimo). Non ci furono finanziamenti ai Mille dalla Massoneria inglese (che finanziò Spedizioni garibaldine dopo Aspromonte). Mai documenti su finanziamenti della Massoneria inglese ai Mille sono stati pubblicati e molti li cercano attualmente... Buona caccia! Leggete piuttosto l'Epistolario di Garibaldi. La parola piastre (riferita a emissioni del Regno borbonico) è ancora oggi usata dai numismatici per intendere "monete d'argento emesse nel Regno delle Due Sicilie". Nievo dormì sopra "piastre" borboniche (egli usa la parola "piastre", ma non la parola "turche" e nemmeno la parola "d'oro"), provenieti dal Banco Comunale che aveva sede nel Palazzo Pretorio, occupato da Garibaldi il 27 maggio 1860. Erano denari dell'amministrazione della città di Palermo. Poi, furono usati per altri scopi, per ammorbidire i generali borbonici... ma si trattava di denari dei siciliani e non di oboli dati da potenze straniere. E Nievo, in questa distribuzione di tangenti, e io ho dimostrato che ci fu, non poteva avere nessun ruolo decisionale, perché era ancora un semplice soldato. Nessuna responsabilità quindi, di aver corrotto gli avversari... Ma Nievo sapeva! E sapevano anche i 3 funzionari della Intendenza che morirono con Nievo sull'Ercole.
Documenti d'epoca su finanziamenti della Massoneria inglese ai Mille non ce ne sono: smettete di diffondere notizie false. Da Londra arrivarono 15'000 lire che furono versate a Bertani, a Genova, ma che erano frutto di sottoscrizioni private, fatte alla luce del sole. Bertani diede un resoconto dettagliato (pubblicato a gennaio 1861, con il nome dei sottoscrittori) dei finanziamenti che arrivarono ai Mille, da quattro Contineti (alcuni milioni di lire, arrivati a Genova dopo la partenza dei Mille). Furono da Berani spesi per mandare altre navi, altri soldati e armi di rinforzo che arrivarono a Garibaldi dopo la conquista di Palermo, quando l'armistizio tra Garibaldi e il generale borbonico Lanza era stato firmato...
Fausta Samaritani
«Ospite»

MessaggioInviato: Lun Nov 19, 2012 3:36 pm    Oggetto: Morte di Nievo   

"Il resoconto dettagliato di Nievo dovevano servire come difesa e come prova della regolarità e dell’onestà del movimento garibaldino." Non è esatto. Il resoconto lo doveva scrivere Acerbi, per dare le consegne della Intendenza garibaldina, nel momento in cui questa si fondeva con quella dell'Esercito regolare. Acerbi a metà febbraio 1861, a Napoli, chiese a Nievo di andare a prendere a Palermo documenti contabili che gli servivano per questo resoconto. Esiste anche la lettera ufficiale che manda Nievo da Napoli a Palermo.
"Nievo doveva sapere molte cose e le aveva scritte in documenti dettagliati, li stava portano al nuovo parlamento di Torino". Non è esatto. Nievo non portava documenti al Parlamento (dove non si aprì mai una inchiesta sui resoconti contabili della Spedizione di Garibaldi) bensì a Acerbi, già arrivato a Torino. Le accuse velenose di La Farina risalgono a giugno 1860. Il 7 luglio La Farina fu espulso dalla Sicilia per ordine di Crispi. Vi tornò il 1° dicembre 1860, come Ministro del governo di Sicilia del Luogotenente Montezemolo (governo scelto da Cavour), ma dovette lasciare la Sicilia precipitosamente ai primi di gennaio 1861. Le uniche accuse, dettagliate e non fumose come quelle di la Farina di giugno 1860, su sospetti denari "garibaldini" furono pubblicate dai giornali a settembre 1860 e riguardavano il progetto delle Strade ferrate silciliane e la nuova società costiutuita a Genova, i cui azionisti erano Menotti Garibaldi, Agostino Bertani e il banchiere Lemmi. Ma Menotti Garibaldi, di pasticci finanziari (ricoperti dal padre e anche da denari pubblici), ne fece per tutla la vita... Quando Giolitti diventò ministro dell'Interno si accorse che denari al nero del suo Ministero erano serviti, non per pagare informatori, ma per coprire i guai finanziari di Menotti Garibaldi. Gli fu risposto che si andava avanti così da tempo, per ordine di De Pretis...
Infine: non esiste un biglietto, una lettera, un cenno da parte di Giovanni Acerbi ai familiari di Nievo. Neppure un "mi dispiace..." Le due famiglie Acerbi e Nievo erano mantovane. Il fratello minore di Giovanni era stato compagno di classe di Ippolito, al Liceo Virgilio di Mantova. Su questo silenzio sto indagando.
Emiliano Ventura
«Ospite»

MessaggioInviato: Ven Mar 28, 2014 8:04 am    Oggetto: risposta elle inesattezze   

Gentile Fausta, il testo è una recensione al libro di Glori. Inoltre si specifica che l'iptesi del coinvolgimento della Massoneria non è stato provato da alcun documento, che le donazioni all'impresa venivano da privati cittadini da tutto il mondo. Il resto delle sue rettifiche sembra un cavillo di forma, Nievo non era intendente, ma un semplice soldato dell'intendenza, va bene. Anche sulla relazione scritta da Acerbi nel passaggio all'esercito regolare, si riporta l'ipotesi del libro di Glori che ipotizza la consegna del doc. al Parlamento. Ripeto l'articolo non è una saggio di ricerca ma una recensione.
C.Willow
«Ospite»

MessaggioInviato: Mer Mag 07, 2014 11:04 am    Oggetto: C'è un libro che ne parla: "MISTERO E LEGGENDA"   

C'è un libro che ne parla. Si tratta di "MISTERO E LEGGENDA: nove enigmi inestricabili dall'isola che non c'è al caso Taman Shud", di Duilio Chiarle.
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