Raymond Chandler (1888-1959)


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MessaggioInviato: Lun Mag 11, 2009 7:16 am    Oggetto: Raymond Chandler (1888-1959)   

Raymond Chandler (1888-1959)

Leggi l'articolo.
Dennis Godani
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MessaggioInviato: Lun Mag 11, 2009 7:16 am    Oggetto: senza parole   

Un inchino a chi come te,riesce a dare quel qualcosa in piu'ad un articolo,eliminando tutte le ipotesi che portano al comun pensiero che un buon articolo sia fatto solo dalla buona informazione e cultura...quel qualcosa in piu'ci vuole sempre per catturare l'attenzione di noi lettori-spettatori!

Ci si ritrova all'improvviso!
Dennis
galerius
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MessaggioInviato: Lun Mag 11, 2009 10:29 am    Oggetto:   

Onori a Chandler, ma il giallo classico d'investigazione rimane saldamente il preferito...almeno per il sottoscritto.
O che ci farei in un sito e in forum intitolato a Mr Holmes ? Wink
Posso credere all'impossibile, non all'improbabile
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amgothic80
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MessaggioInviato: Mar Mag 12, 2009 8:26 pm    Oggetto:   

Io credo invece che non sia giustificata questa netta separazione (e perfino rivalità, quasi al limite della rissa) tra giallo classico e d'azione, tra detective in pantofole e uomini con il grilletto facile. Sono entrambi generi che rappresentano il giallo, e il nero, in tutte le sue sfaccettature.
E devo anche dire (già sento le grida... eresia! eresia!) che come personaggio, come 'uomo', io sto con Philip Marlowe, perdente ma onesto al limite dell'autolesionismo in un mondo corrotto piuttosto che con Sherlock Holmes, talvolta quasi insopportabile con la sua aria di superiorità e con la sua pretesa che tutto si possa ricavare dalla logica. Ad esempio non so proprio come Watson possa trattenersi da sfidarlo a duello per il disprezzo che mostra verso il modo con cui scrive i resoconti delle sue avventure.
Ma anche Holmes è umano, per fortuna. Con le sue debolezze (la cocaina) e le inevitabili, seppur rare, sconfitte. E nei suoi momenti migliori sa riconoscere il prezioso contributo dell'amico ed è capace di rinunciare all'applicazione della legge degli uomini in nome di un'ideale più elevato di giustizia. Cosa che Marlowe porta alle estreme conseguenze, moderno Don Chisciotte, consapevole di essere destinato al fallimento, eppure coerente con il suo ruolo e con se stesso, fino alla fine.

P.S. Un piccolo consiglio di lettura: Osvaldo Soriano. Il suo 'Triste, solitario y final' è un capolavoro (e non esito a definirlo tale) in cui si muovono il detective creato da Chandler, Stan Laurel, Charlie Chaplin e molti altri personaggi noti, in una Los Angeles dai toni cupi. Un romanzo divertente, a tratti assurdo e decisamente malinconico, ma soprattutto un omaggio spassionato a un genere letterario e a un cinema che ormai non ci sono più, ma che rimarranno sempre, sulla carta o sulla pellicola, a ricordarci che cose belle sanno fare gli uomini.
Che altri si vantino delle pagine che hanno scritto; io sono orgoglioso di quelle che ho letto. (Jorge Luis Borges)
galerius
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MessaggioInviato: Mar Mag 12, 2009 9:31 pm    Oggetto:   

Penso che anche qui come in tanti altri campi ( l'horror, ad esempio ) sia tutta questione di temperamento e di gusti, Gothic.
Io ad esempio sono molto più interessato all'intreccio o alla ricostruzione di un ambiente e di un'atmosfera affascinanti ( per me ) che non allo scavo psicologico o ai risvolti 'sociali' di questo genere di narrativa.
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amgothic80
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MessaggioInviato: Mer Mag 13, 2009 4:47 pm    Oggetto:   

Forse mi sono espresso male, galerius. Intendevo dire che è un bene che esistano entrambi i sottogeneri e riguardo quello che ognuno preferisce è in effetti una questione di gusti. Mi riferivo più che altro al fatto che alcuni 'puristi' (e non mi riferisco certo a te) pensano più ad alzare barricate nei confronti di altri modi di concepire il giallo piuttosto che pensare a godersi l'atmosfera e la storia. Un settarismo che già ha fatto altri danni in letteratura: penso a scrittori validissimi ma considerati di serie B perché hanno scritto racconti o romanzi che non rientrano nell'ambito 'mainstream'.
Che altri si vantino delle pagine che hanno scritto; io sono orgoglioso di quelle che ho letto. (Jorge Luis Borges)
galerius
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MessaggioInviato: Mer Mag 13, 2009 5:39 pm    Oggetto:   

Hai senz'altro ragione, Gothic. Però succede anche il contrario, cioè il giallo 'classico' liquidato come forma artistica non adulta, puerile, sorda alle istanze sociali e via dicendo...non è il tuo caso, ma è una distinzione che ho sentito fare da alcuni appassionati di 'noir'. In realtà non è così, ci sono capolavori in entrambi i filoni ; l'unica distinzione possibile è fra buona e cattiva letteratura.
Che poi si preferisca l'uno o l'altro è umano Wink
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amgothic80
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MessaggioInviato: Mer Mag 13, 2009 6:42 pm    Oggetto:   

Sottoscrivo tutto quello che hai detto. Wink
Che altri si vantino delle pagine che hanno scritto; io sono orgoglioso di quelle che ho letto. (Jorge Luis Borges)
Bob
«Nuovo arrivato»
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MessaggioInviato: Gio Mag 14, 2009 7:03 pm    Oggetto: Sopportazione...   

Per il sottoscritto vale anche il concetto di sopportazione. Dopo un po’ di tempo che leggo gialli della camera chiusa (si fa per dire) incomincio a soffrire di claustrofobia; se leggo qualche thriller di troppo mi viene spontaneo un conato di vomito; se sciaguratamente mi fermo a lungo sul romanzo psicologico…du’ palle!
Insomma cerco di ruotare i vari generi per non morire di assuefazione. Poi, magari, te li ritrovi tutti insieme in un solo libro…
galerius
«Investigatore»
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MessaggioInviato: Ven Mag 15, 2009 11:27 am    Oggetto: Re: Sopportazione...   

Bob ha scritto:
Poi, magari, te li ritrovi tutti insieme in un solo libro…

Gli elementi riuniti li ho trovati per esempio negli 'apocrifi' queeniani scritti da Jack Vance e da altri. Letti però in quanto usciti a firma Ellery Queen, appunto.
Ci vuole un po' di fortuna, di curiosità e di "azzardo" per scovare queste gemme, quando non si fregiano di tali prestigiose etichette. Io confesso di essere un po' pigro e un po' timoroso. E pure un po' tirchio... Embarassed
Proprio per questo sono preziose le recensioni-conversazioni, da lettore a lettore, di Fabio Lotti.
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