Si tratta dell'esordio letterario di un docente di Lingue e culture mediorientali asiatiche della Columbia University. Conan Doyle aveva fatto scomparire il celebre investigatore nel 1891, probabilmente ucciso dallo storico nemico Moriarty. Quello che è accaduto nell'intervallo di tempo tra quell'anno e il 1894, quando l'autore fu costretto, per così dire, dal pubblico a "resuscitare" Holmes, è rimasto avvolto nel mistero. In questi nove racconti, ambientati fra l'India e il Tibet, Holmes racconta al fido Watson le sue avventure in un Oriente zeppo di misteri e di magie che sfidano la sua ferrea e razionale logica. Effettivamente non è da tutti i giorni pensare a Sherlock Holmes fuori dalla sua dimora di Baker Street. E' pur vero che se si decide di leggere gli apocrifi capita molto più facilmente di avere a che fare con ambientazioni non tradizionali... Questo sia nel bene sia nel male.