Sul Giallo Classico...


Autore Messaggio
Luigi Pachì
«Master»
Messaggi: 230
MessaggioInviato: Ven Set 24, 2004 11:24 am    Oggetto: Sul Giallo Classico...   

Ci ha scritto una nostra assidua lettrice che dice testualmente: "perchè la SM online non sfrutta le sue enormi potenzialità (e gli ormai 40000 contatti) per stimolare l'intervento e i commenti dei lettori con discussioni sul giallo classico? Sono certa che sarebbe + divertente di google e alla portata di tutti! che hai detto, sono un'impicciona????!!! ciao."...

Già, perché non utilizzare il forum per intavolare questa discussione? Chi si fa avanti per primo?

Intanto vi posso anticipare che a novembre, sulla Shelrock Magazine n. 3 (la nostra rivista su carta) prenderà il via proprio una disamina critica sul Giallo Classico... Rolling Eyes
Diego Di Dio
«Nuovo arrivato»
Messaggi: 20
MessaggioInviato: Ven Apr 16, 2010 10:33 pm    Oggetto:   

Questa discussione non è mai decollata, vero?

Posso provarci io? Premetto che non sono un esperto del genere, ma un umile frequentatore esterno, però ne ho letta di roba, anche saggistica, e quindi magari qualche sciocchezza posso dirla. Sarò contraddetto punto per punto, ma ci provo lo stesso.

Partiamo da questo. Io non amo il giallo classico. Se, ovviamente, col termine 'classico', intendiamo la nozione archetipica di giallo, almeno per quanto ci sia dato sapere in Italia. Questo, se non ricordo male, dovrebbe rispettare alcuni diktat imprenscindibili, giusto? O, almeno, "doveva".
Primo: dicotomia caso (di solito omicidio) vs investigatore (massimo due);
Secondo: assenza di messaggi sociali o di dissertazioni di natura non prettamente narrativa.
Terzo: impostazione razionale dello svolgimento.
Quarto: prosa non letteraria.
Quinto: Presenza, tra i personaggi, di colui il quale si rivelerà essere la linea guida della storia.
Sesto: mancanza di elementi sovrannaturali.

Ne mancano ancora molte, ma i capisaldi dovrebbero essere questi. Ora, se posso dire la mia, questa esasperazione di caratteristiche ha portato, nel tempo, ha travisamenti e scempi. Un esempio? Ebbene, chi ricorda che da alcuni Gialli Mondadori (non made in Italy), in corso di traduzioni, venivano volontariamente tagliate le parti più letterarie perché non afferenti al 'giallo classico'?
Fortunatamente, oggi, questa tendenza è in gran parte superata. Fermo restando che alcuni scempi di traduzione continuano a sussistere nel mercato editoriale, soprattutto quello da edicola, direi che la 'chiusura mentale' originaria del giallo sia stata superata, metabolizzata.

Poi ai libri gialli seguirono i neri. E questa è tutta un'altra storia.
Fermo restando questo, e fermo restando che il primo omicidio della storia è stato quello di Caino (ma non si tratterebbe di un giallo, bensì di uno psycho-thriller), apprezzo molto la defizione di A.C. Cappi ("Elementi di Tenebra"). Mentre il giallo pone la domanda: chi?
Il thriller (e in parte il noir) pone la domanda: perché?
CristianoMontanari
«Nuovo arrivato»
Messaggi: 5
Località: Modena
MessaggioInviato: Mer Set 02, 2015 3:18 pm    Oggetto:   

Beh, c'è giallo classico e giallo classico. Molti romanzi del genere li trovo eccessivamente schematici e scarni per quanto non è strettamente legato al mistero - personaggi, ambientazioni, temi. Nel peggiore dei casi (quasi tutto Ellery Queen, ad esempio), si hanno dei romanzi che tanto valeva fossero 'Chi ha ucciso xyz?', una lista di indiziati e cinque pagine di spiegazione stampate alla rovescia per non spoilerare XD

D'altro canto c'è gente come Carr, che unisce trucchi assurdi ad una vena tragicomica che trovo irresistibile; la Christie, ovviamente, che unisce una scrittura a volte troppo semplice ad un interessante gusto per il lato oscuro dello spirito umano (è l'unica giallista classica, a mio parere, che abbia veramente capito cosa sia un movente); e, giusto per non cantare solo lodi, ciofeche come i romanzi dell'ispettore Chen, in cui l'omicidio è praticamente un aggiunta poco organica.

Altro discorso è il giallo classico non occidentale, come quelli di Edogawa Rampo, un'altra storia per un'altra volta.
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