Ho finito da poco di leggere questo apocrifo che ha per protagonista Mary Russel come spalla di Sherlock Holmes.
Le storie sono avvincenti ed è scritto in modo da tenere viva l'attenzione del lettore, soprattutto la seconda parte.
Stante la "fame" di avventure che abbiano il nostro consulting detective per protagonista mi sento di consigliare questo libro senza riserve: è rispettoso della caratterizzazione che del personaggio ha dato Doyle e pur essendo una opera originale non stravolge ma si inserisce nei molti spazi lasciati vuoti, riempiendoli ovviamente con la propria caratterizzazione.
Personalmente però, lo confesso, mi infastidisce ogni tentativo, fatto da chicchessia di sostituire Watson con altre "spalle", non so perchè, è un sentimento istintivo.....